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La storia



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A Divignano testimonia l'età alto medievale la "campia", zona situata a nord-ovest che dovrebbe essere il nucleo più antico delle terre privatizzate a favore degli appartenenti alla comunità.

Descrizione

Non è dato conoscere fasi e tempi dello sviluppo giuridico comunitario divignanese; manca pure per Divignano una documentazione archeologica da utilizzare in appoggio alle ipotesi possibili circa la posizione del primitivo centro abitato che ha preceduto l'impianto quattrocentesco ancora riconoscibile nel tessuto urbanistico attuale. E' abbastanza plausibile che la più gran parte delle abitazioni anteriori all'impianto fortificato del XII secolo non andasse al di là della casupola con muri di ciottoli senza fondamenta e con tetto di paglia.

Dal Medioevo al '500


Divignano era attorniato nel XII seoclo, quando è per la prima volta documentato da pergamene, da villaggi e castelli dei Conti di Biandrate. Nell'alto medioevo faceva parte del comitato di Pombia.
Da documenti del 1347 risulta che fu sottoposto alla città di Novara e solo a partire dal 1413 la località fu concessa in feudo dai duchi di Milano ai fratelli Ermes e Lancellotto Visconti.
Le terre di Divignano confluirono, a quella data, nel feudo di Borgo Ticino con Veruno, Gattico, Suno, Bogogno, Agrate, Revislate e Comignago.
Nel 1447 il duca Filippo Maria tolse il feudo di Borgo Ticino ai fratelli Visconti (che restarono signori di Castelletto, Sesto Calende e Ornavasso) per affidarlo a Vitalino Borromeo.
Durante gli anni della Signoria di Filippo Borromeo, figlio di Vitaliano (1454-64), venne eretto probabilmente il astello e il paese subì profonde trasformazioni. Nel 1498 le terre e il castello di Divignano, dopo continue controversie all'interno della famiglia Borromeo, pervennero a Ludovico Visconti Borromeo e rimasero ai suoi discendenti.


L'età barocca: il '600 e il '700

A Divignano i discendenti dei Borromeo tennero il castello e i terreni fino al 1814, poi Giovanni Borromeo preferì vendere il complesso immobiliare alla famiglia Ravizza. Subentrò nel 1908, il conte Collobiano e dal 1930 i fratelli Bellora.
Oggi il castello, di proprietà privata adibito ad attività commerciale, è tenuto con cura dalla famiglia Bottegal Quartieri.


L'800 e il '900

Se si osserva con attenzione l'attuale centro abitato di Divignano non è difficile scorgervi, come incastonato, un nucleo antico ben delimitato a nord del castello e dalla piazza, a levante della riva Gramsci, a mezzogiorno dall'antica strada della Fontanella, a ponente dalla via Montello.
Sono queste, grosso modo, le linee che delimitano l'area quattrocentesca e cinquecentesca del paese, che chiari segni ancora leggibili nei muri di alcune case confermano.
Diversi sono gli impianti più recenti, ottocenteschi, riscontrabili nell'allineamento delle case d'abitazione, rivolte prevalentemente a mezzogiorno, con un cortile che le separa dalle stalle sormontate dai fienili, tipica struttura abitativa della comunità contadina.
L'orientamento prevalente delle case del paese verso mezzogiorno, per evidenti necessità di insolazione, ha fatto sì che lungo le strade con direzione nord-sud si incontri normalmente una disposizione "a pettine" delle corti.


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